"Guerra dei Cento Anni"
(1337-1453)
I |
l conflitto tra Inghilterra e Francia
prese inizio da una sanguinosa rivolta scoppiata nell'allora
territorio francese delle Fiandre a favore della monarchia
britannica retta da Edoardo III.
Tra i sovrani d'Inghilterra e di Francia inoltre, correvano gravi
screzi di natura dinastica e politica, per i quali la corona inglese
accampava diritti di successione al trono di Francia.
Gli inglesi intervennero in Europa. Batterono l'esercito francese in
ripetuti scontri i quali, tuttavia, si rivelarono irrilevanti ai
fini dell'assetto territoriale del Paese.
Una nuova battaglia, quella di Crechy (1346), in cui l'esercito del sovrano francese Filippo VI venne pesantemente battuto, determino' la perdita francese di Calais, citta' che rimarra' per oltre duecento anni in mano all'Inghilterra e che costituira' un prezioso punto d'appoggio britannico in Europa.
Il successore di Filippo VI, Giovanni II
il Buono, subi' ulteriori sconfitte militari. La piu' grave di
queste, avvenuta a Poitiers nel 1356 - nella quale lo stesso
Giovanni II cadde prigioniero e venne tradotto in carcere a Londra -
costrinse il sovrano francese alla umiliante pace di Bretigny
quattro anni piu' tardi.
Sulla base di questo trattato la Francia fu costretta a cedere quasi
la meta' del territorio nazionale. Nello stesso periodo scoppiarono
in Francia due terribili rivolte popolari: una a Parigi, dove il
ceto borghese capeggiato da tale Etienne Marcel si sollevo' contro
la monarchia, l'altra nelle campagne - detta "rivolta della
Jacquerie" - dove i contadini tentarono di ribaltare il sistema
feudale ancora vigente. Entrambe le rivolte furono domate, ma la
popolazione francese ne usci' quanto mai profondamente segnata.
Nel 1346 sali' al trono di Francia Carlo V il Saggio. Questo re, grazie al genio militare del generale Roland du Guesclin, con ripetuti scontri armati riusci' a battere gli Inglesi e a recuperare quasi tutto il territorio nazionale. Alle fortune belliche si aggiunse un'abilissima politica diplomatica, tanto che, su mediazione della Chiesa di Roma, venne concluso il trattato di Bruges nel 1375, nel quale vennero ratificati i recuperi territoriali francesi.
Salito sul trono Carlo VI, la Francia
cadde pero' in un periodo tragico di guerre interne e di anarchia,
causato principalmente dalla demenza del sovrano. Questo monarca,
durante il suo lungo regno (1380-1422) fu quasi costantemente preda
della pazzia, per il cui il governo passo' alternativamente nelle
mani del fratello duca di Orleans e del cugino duca di Borgogna.
I due, tra loro ferocemente rivali, seguirono politiche opposte,
essendo il primo fautore della causa nazionale e il secondo
partigiano della corona britannica.
Nel 1407 il duca di Orleans venne fatto assassinare dal rivale. Il
fatto scateno' nel Paese una guerra civile che vide la formazione, e
la contesa tra essi, del partito degli Armagnacchi, lealista del
duca assassinato e quello dei Borgognoni, filo-britannico. Le due
formazioni si combatterono ferocemente per anni, fino a quando gli
Armagnacchi presero il sopravvento.
In queste circostanze il partito borgognone, rispolverando antiche
rivendicazioni dinastiche e territoriali, non esito' ad invocare e a
sostenere un nuovo intervento inglese in Francia.
Il re d'Inghilterra Enrico V invase di nuovo la Francia, infliggendo pesanti sconfitte. La principale ad Azincourt (1415), disfatta che costrinse la Francia alla firma dell'umiliante pace di Troyes, per la quale i due terzi del Paese divennero possesso inglese, e grazie alla quale Enrico V assumeva perfino il titolo di re di Francia.
Nel 1422 succedeva Carlo VII, il cosi'
detto "delfino", sostanzialmente un re senza corona e con uno
scarsissimo supporto militare. Il re pose il suo quartiere generale
a Chinon ed e' in questo contesto che si inseriscono le gesta di
Giovanna d'Arco. Ella ottenne dall'irresoluto sovrano un minuscolo
contingente di truppe, con le quali riusci'a liberare dall'assedio
inglese la citta' di Orleans - da cui l'epiteto di "pucelle
d'Orleans" - ed infliggere ripetuti rovesci all'esercito
anglo-borgognone.
Nel 1429 Carlo VII, grazie ai successi militari e di conseguenza
politici di Giovanna, venne incoronato ufficialmente re di Francia a
Reims, localita' in cui secondo la tradizione venivano incoronati i
re francesi e dove essi ottenevano il crisma della sovranita'.
La morte della "pulzella" non interruppe il corso delle vittorie militari e diplomatiche francesi: nel 1435 Carlo VII ottenne la conciliazione con il partito dei Borgognoni che, da acerrimo nemico della legittima corona francese, si trasformo' in un suo potentissimo alleato.
Il sovrano riformo' sostanzialmente le armate nazionali, dapprima gestite su basi feudali, trasformandole in un esercito permanente con ferma obbligatoria.
Grazie a tali accorgimenti, Carlo VII riusci' a ricacciare gli inglesi al di la' della Manica e mettere definitivamente fine alla secolare e debilitante "Guerra dei Cento Anni".